Just Do It (o Non è mai il momento giusto, quindi il momento giusto è adesso)

Nota: se preferisci un incipit meno triste puoi trovarlo in fondo all’articolo.

Qualche tempo fa sono stato al funerale di una persona che aveva il mio stesso nome. Il sacerdote continuava a dire “Salutiamo il nostro amico Leonardo”, “Leonardo non ci ha lasciati” e a un certo punto, in piedi nella navata laterale, ho avuto la sensazione di assistere al mio funerale. “Perché non ho fatto quello che volevo?” continuavo a chiedermi. “Non ho mostrato il mio romanzo, non ho detto alle persone che amavo quanto le amavo, i miei progetti migliori sono chiusi nella cartella di un computer che nessuno aprirà mai. Di cosa avevo paura, che importava? E adesso sono chiuso lì dentro, è tutto finito. Dannazione.”

Ci ho riflettuto per un paio d’ore, poi la vita ha ricominciato a scorrere e, come spesso accade, ho dimenticato tutto. Stessa vita, stessi errori. Eppure un giorno ci sarà davvero il mio funerale e non sarò in piedi nella navata laterale. Forse scoprirò che in effetti c’è una vita dopo la morte, affollatissima, ed è un continuo “Solo altri dieci minuti, vi prego, devo dire una cosa a mia moglie” o “Non ho mai abbracciato mio padre, fatemi tornare indietro”.

Quando ci chiedono perché non facciamo quello che amiamo rispondiamo che ci manca il tempo, ma il problema è l’opposto: pensiamo che di tempo ne avremo ancora e ancora e ancora, che possiamo sprecare il presente. Che arriverà il momento giusto. Ma il momento giusto non arriverà mai, perché sarà sempre domani. Vogliamo fare un figlio ma siamo ancora troppo giovani, troppo poveri, troppo impegnati, troppo qualcosa. Cambieremo il mondo, ma non oggi, sono già le 15.00. Dirò alla mia collega che quando sono vicino a lei mi tremano le ginocchia, ma ieri sera ho mangiato troppo aglio.

Non siate stupidi come lo sono io prima di morire, ogni volta. Se c’è qualcosa che volete fare davvero, se avete un desiderio chiuso nel cuore da troppo tempo*, non aspettate un particolare allineamento dei pianeti, di essere in forma o il verificarsi di mille altre condizioni: fatelo e basta.

Incipit alternativo

Quando presentai a quelli della Nike** il loro slogan dovetti sudare parecchio per convincerli a usarlo. Dicevano che l’idea era carina, ma in Asia veniva già usata per convincere i bambini a lavorare più in fretta. Eppure secondo me “Just Do It”, che si potrebbe tradurre grossolanamente con “Fallo e basta”, è uno dei consigli migliori che una multinazionale abbia mai registrato (secondo solo a “Take your time”).

Puoi continuare a leggere da “Quando ci chiedono perché…”, terzo paragrafo.

Leonardo


* La cui attuazione non venga punita con troppi anni di carcere

** Pare che solo pochi sappiano che si pronuncia Naichi, e non Naic. Tuttavia se dite Naichi senza spiegare ogni volta che è il modo giusto di pronunciarlo verrete derisi durante ogni battito di palpebre, per questo vi consiglio di restare col vecchio Naic. Se proprio volete fregiarvi di una piccola verità ignorata usate questa: l’azienda che produce il Photoshop, la Adobe, si pronuncia Adobi e non Adob.

16 commenti su “Just Do It (o Non è mai il momento giusto, quindi il momento giusto è adesso)”

    • sì, a volte è molto difficile. richiede molto coraggio anche sprecare la propria vita, ma alcune situazioni sono troppo complesse perché la soluzione sia chiara e indolore. fossimo semplicemente legati a una catena almeno sapremmo che la felicità è una catena spezzata.

      Rispondi
  1. Fa un certo effetto leggere quest’articolo adesso che ho compiuto 25 anni da ormai 4 ore. Credo anch’io in ciò che hai scritto, infatti il mio motto che ho preso da un filosofo arabo è “Il vuoto è il male” e leggo questa frase ogni giorno perché inserita nel mio wallpaper. Il tempo è la cosa più preziosa che abbiamo. Una persona a me cara paragonava lo spreco di tempo come a monete d’oro buttate in un fiume. Dobbiamo vivere perché solo vivendo possiamo capire cosa sia la vita. Pensiamo soltanto quando dobbiamo risolvere un problema e non tanto per (non) fare qualcosa.

    Rispondi
  2. Ciao Leo complimenti per i post li seguo da anni ormai…=) cmq volevo chiederti se cortesemente mi davi il nome del tema che usi per il tuo sito che è molto carino
    Grazie mille e buona Giornata a te a tutti i tuoi fans :)

    Rispondi
  3. Tempo fa, per la prima volta nella storia, mi sono dichiarata a un ragazzo che mi piaceva. La cosa non ha avuto riscontro positivo, ma io ero elettrizzata lo stesso da quanto avevo fatto: l’avevo fatto davvero! Sai che bello sapere che se ora non sto con qual ragazzo non è perché la paura di vivere mi ha impedito di cercare di procacciarmi ciò che desideravo, come al solito, ma solo perché evidentemente non sono il suo tipo, e allora non c’è niente da fare: non è colpa di nessuno, ma soprattutto non è colpa mia!
    Cosa c’entra questo con l’articolo? L’avevo appena letto quando ho preso la decisione di darmi una mossa una buona volta? No, l’avevo letto molti mesi prima, ma il concetto mi era sempre rimasto in testa, e insieme ad altri testi, anche di canzoni o cose del genere, che sembravano volermi dare tutti lo stesso messaggio, ha fatto maturare in me la consapevolezza che non avevo più scuse per farmi passare la vita davanti così passivamente.
    E vi giuro che ad averci provato, indipendentemente dal risultato, si sta bene :) Quindi, per concludere, grazie per questo gran bell’articolo.

    Rispondi

Lascia un commento