Come DIVIDERSI QUALCOSA (tipo un pezzo di cioccolato) SENZA LITIGARE

E quindi avete questo pezzo di cioccolato da dividere in due, e non vi curate di come fare perché tanto vi volete bene e sapete che potete fidarvi. Poi il pezzo viene diviso e, sorridendo all’altra persona, pensate che “diamine, quello str**** si è preso la parte più grande!” Così dite qualcosa di scortese per cercare di rifarvi, ma l’altro non capisce perché l’avete detto e vi dice qualcosa di ancora più brutto. Due ore dopo siete lì che cercate di sbarazzarvi del cadavere.

Non sarebbe bello poter evitare tutto questo? In fondo era solo un pezzo di cioccolato… Be’, un sistema esiste, ed è questo:

Uno dei due taglia il cioccolato in due parti, l’altro sceglie per primo quale parte prendere. In questo modo chi taglia cerca di dividerlo in due pezzi identici per evitare di avvantaggiare l’altro che, scegliendo per primo, tenterà di accaparrarsi quello più grande. Alla fine della transazione, comunque vadano le cose, nessuno dei due potrà lamentarsi.

Ovviamente questo metodo può essere applicato anche a cose più serie, come il tentare di mettersi d’accordo per la divisione di un terreno o stabilire i turni per pulire la casa. Esiste anche un sistema analogo per dividersi qualcosa in tre o più persone, ma la sua complessità supera quella del nascondere efficacemente un cadavere.

Dedico questo post a una persona che da piccola, quando le chiedevano un po’ del cioccolato che stava mangiando, lo divideva in parti talmente piccole che vent’anni dopo qualcuno le ha dedicato un post sull’argomento.


Foto di Bob.Fornal

27 commenti su “Come DIVIDERSI QUALCOSA (tipo un pezzo di cioccolato) SENZA LITIGARE”

  1. Non sei il solo a conoscere qualcuno che, quando gli viene chiesto cioccolato, te ne porge una porzione inesistente con la faccia che ti dice “è già tanto che ti concedo di avere questo”
    Non parliamo poi di Nutella: prima spalmata abbondante; tu stai li già a leccarti i baffi per i guizzi di crema che ti sporcheranno tutta la bocca quando, all’improvviso, torna indietro con la lama raschiando la fetta con una velocità pari ad un illusionista. Ne resta solo nei buchi della fetta di pane, nelle bolle.
    buonanotte

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  2. Eh eh… Questo è un posto molto utile… :) Certo, qualsiasi essere umano di buon senso, soprattutto in giovane età, applica questo metodo, ma hai fatto bene a ricordarcelo.

    P.S. non male anche il metodo “io divido, io scelgo”.

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  3. …MA SONO IO QUELLA PERSONA!!??

    Mi sono riconosciuta subito, sentivo un forte legame col titolo del post, ancora prima di leggerlo… ;-) Che bello, sono MOLTO felice di questa dedica (e ancora POCO generosa quando si tratta di cioccolato, nonostante i miei 25 anni!).

    GRAZIE LEO :-*)(

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  4. Nel caso di tre persone:
    il primo->Divide in tre
    il secondo->può eseguire aggiustamenti sulla spartizione
    il terzo – sceglie per primo
    il primo – sceglie tra i due pezzi rimasti

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  5. da me si dice “a ci sparti avi la megghiu parti” ( chi divide si prende la parte migliore) e io non mi faccio mai sfuggire l’occasione di ricordarlo ai miei commensali

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  6. Si… la storiella del pezzo piccolo però viene dal cuore…..

    Io a scuola mi ritrovo con un mendicante vero e proprio, a tal punto che un giorno gli ho detto ‘Ma ce li hai i soldi per comprartela da solo?!’

    Che comunque uno che te lo chiede tutti i giorni non fa mai piacere..

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  7. Chiedere ad un goloso, un’assaggio di ciò che sta gustando, equivale fisicamente ad un insulto.

    Quindi, se tu mi insulti, io ti rispondo con un insulto codificato in briciole..

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  8. Simpatico ed acuto!
    Mi ricorda un po’ la teoria della giustizia di Rawls in cui si fa l’esempio della torta e si raccomanda che a tagliare le fette sia sempre chi sceglie per ultimo ;)

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  9. mmh…visto quello che ho letto prima credevo che ci aiutassi a capire come spartirsi il cibo prendendosi il pezzo + grande e senza che gli altri se ne accorgano…VERGOGNAAA!! =D

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  10. é una regola che ho imparato da piccolo dalla mamma! Si chiama “Buona educazione” da noi (Danimarca).
    Poi c’è l’aggiunta: “devi sempre prendere il pezzo più vicino di te su un piatto”
    (secondo alcuni: “se non vedi subito qual’è il pezzo più grande, devi prendere il pezzo più vicino” – è brutta figura stare li per ore per decidere cosa prendere… :-)

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  11. Noooooo pensa che casino se quello che deve effettuare la divisione sbaglia a tagliare il pezzo di cioccolata e l’altro ovviamente sceglie la porzione più grande…dicendo con aria di sufficenza : Cxxxx tuoi! te la sei cercata! ….e l’altro replica incazzato : Ricorda che ho sempre un coltello in mano! ….. e ancora l’altro risponde: Si capirai con la precisione che ti ritrovi non mi prenderesti nemmeno di striscio.
    Etc etc….
    Il resto della storia sarebbe sui quotidiani. :-)))

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  12. sento che…

    dividere approssimativamente a metà e lasciar scegliere l’altro è un gesto che esprime una forte empatia.

    quando si divide esattamente a metà si respira l’ipocrisia e la mancanza d’amicizia.

    poter scegliere tra due parti diverse ci da l’opportunità di vivere dentro di noi il sentimento dell’amicizia: l’empatia appunto.

    dover scegliere tra due parti identiche non da niente più che il senso di vuoto e la consapevolezza di un “rapporto” tra egoisti.

    insomma… è un ottimo modo – sia quando divido, sia quando scelgo – per lasciare la parte migliore all’altro, alla persona che come me ha bisogno di calore umano, d’amore.

    ps.: a me sembra che il galateo sia stato creato per corrompere i sentimenti. per nascondere la simpatia o l’antipatia tra gli esseri viventi. tutti mascherati allo stesso modo. tutti grigi, nessuno è più libero d’esprimere la propria identità e di scegliere chi amare e chi non amare. un pessimo atteggiamento che non nasce dal proprio io ma solo da un’educazione all’ipocrisia del “buon costume”. viva le diversità. viva l’egoista e viva l’altruista. viva la scelta!
    …e io scelgo l’altruista perché vive con maggiore intensità ogni circostanza e sa respirare e godere l’immensità della vita.

    …un film in bianco e nero: “vivere” di akira kurosawa

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  13. Non è solo una questione di rapporti umani, questo metodo è matematicamente il più corretto per una spartizione equa.
    L’avevo già visto trattato su un numero di “Le Scienze” anni fa.

    Però nello specifico una tavoletta di cioccolato bella tosta non è facile da dividere senza un poderoso coltello. Allora bisogna spezzarla con le mani, ma la linea di frattura non è controllabile e può portare ad avere due parti molto diverse come dimensioni. E li parte la compilation di improperi di chi l’ha spezzato, mentre chi deve scegliere sghignazza…

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