Come avere IDEE GENIALI (o: Scoprire la cura per tutte le malattie grazie a uno sturalavandino)

Albert Einstein, noto ballerino tedesco, dopo una piroetta disse: La differenza fra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi limiti.

Aveva ragione. La stupidità ha il potere di viaggiare lontano, di slegarsi dai collegamenti più ovvi e saltare verso soluzioni inaspettate. Se chiedi a un genio come evitare che il tuo cane faccia la pipì in casa, tirerà fuori un sacco di soluzioni interessanti: psicologia canina, dispositivi sofisticati, nuovi esperimenti. Un pazzo invece ti dirà “potremmo dotare il cane di una tuta spaziale, lanciarlo in orbita per venti minuti al giorno e farlo rientrare dal camino quando ha fatto”. Quest’ultima soluzione, per quanto assurda, è inaspettata. Non segue alcuna logica utile, per questo è improbabile che un genio ci arrivi attraverso i propri meccanismi mentali. Eppure, se potessimo ascoltare cento matti, di sicuro spunterebbe fuori qualcosa di MOLTO interessante. Se non una soluzione valida, almeno un punto di partenza innovativo.

Per cercare di tirar fuori questa parte di noi (di cui per fortuna i lettori di questo blog e io siamo ricchissimi) di solito è utile fare un po’ di brainstorming. Ma se davvero volete cavar fuori qualcosa di geniale, vi consiglio di portare il brainstorming a un nuovo livello usando una vecchia tecnica che si incontra spesso sul web:

LA LISTA DI 100

C’è un’unica regola, ed è semplicissima: fatevi una domanda e poi elencate 100 possibili soluzioni. Per esempio: quale regalo farebbe impazzire di gioia mia figlia? E poi giù con le prime 100 risposte che vi vengono in mente. Altri esempi:

– Dove posso andare in vacanza quest’anno?

– Cosa potrebbe aiutarmi a superare l’ansia di questi giorni?

– Un’invenzione migliore dell’ombrello, per ripararsi dalla pioggia?

– Su cosa scriverò il mio prossimo articolo?

– Che lavoro mi piacerebbe fare davvero nella vita?

– In che modo posso convincere i miei elettori a votarmi?

– Come posso aumentare le mie entrate?

– Cosa potrebbe succedere a questo punto, nel mio romanzo?

– Qual è la cosa più figa che posso regalarmi con questi 90 euro?

100 risposte sembrano troppe, vero? Ma il trucco sta proprio qui. Di solito all’inizio si scrivono le cose più ovvie, le soluzioni che saltano subito in mente quando pensate al problema. Andando avanti iniziate a rallentare e siete costretti a uscire dalla vostra prospettiva abituale, a dare nuove risposte. Arriva un momento, però, in cui non sapete davvero cosa scrivere e iniziano a comparire cose strane. Andate avanti, non fermatevi. E’ proprio qui che viene il bello. Non è necessario che quello che scrivete abbia senso: scrivetelo e basta. Spesso una soluzione davvero improbabile è fondamentale per raggiungerne un’altra geniale: è un ponte senza il quale non avreste trovato quello che cercavate.

Se proprio arrivate a un punto morto e non riuscite ad andare avanti, guardatevi intorno. Cosa vedete? Una bottiglia? Okay, provate a trovare una soluzione che preveda una bottiglia. Un telecomando? Inventate una soluzione in cui c’entri un telecomando. Siete in una camera vuota? Andare a prendere un vocabolario: apritelo a caso, puntate una parola col dito e usatela.

Il brainstorming serve a farvi uscire dai soliti schemi mentali, quindi non abbiate paura di giocare e sperimentare. Nessuno vi sta guardando e alla fine potrete sempre gettare il foglio o cancellare il file. Se tra i “100 modi per far capire al tuo capo che deve cambiare cravatta” compare un nano da giardino, non preoccupatevi. Non siete impazziti: state solo applicando gli insegnamenti del più grande ballerino che la Germania abbia mai avuto.

Alcuni di voi forse vorrebbero provare questa nuova tecnica ma non sanno quale domanda farsi. Complimenti, l’avete appena trovata: “Quali soluzioni posso cercare con la lista di 100?”

Divertitevi, sperimentate, e se potete lasciate nell’area commenti qualche spunto, per quelli meno matti di voi :-)

Leonardo

9 commenti su “Come avere IDEE GENIALI (o: Scoprire la cura per tutte le malattie grazie a uno sturalavandino)”

  1. Aaaaaa..! fenomenale..sei ritornato eh? sicuramente non mi conoscerai..mi sono tenuto sempre all’oscuro o forse semplicemente ho sempre avuto una mancata voglia di commentare..ma ho sempre seguito quello che scrivevi..ho anche creato una fan page su facebook qualche giorno fa..dove ho trascritto alcuni tra i tuoi articoli più interessanti..ho lasciato la tua firma ovviamente..fino ad ora nessun commento però tra l’altro sono solo 100 i fan fino ad oggi ma aumentano gradualmente ma sempre perennemente..sono felice che sei ritornato..la tua pagina è stata sempre tra i miei preferiti siti web e oggi leggendo che avevi postato nuovi articoli sono rimasto sbalordito..: ))

    Rispondi
  2. E come ti avevo promesso ecco il mio post!
    Io sto cercando di studiare assiduamente… bha… forse non come mi ero proposto, ma è un inizio

    Rispondi
      • OK… fammi finire medicina… mi mancano 3 anni… dopo avvio un gruppo di ricerca e vediamo quali saranno i risultati sperimentali

        Rispondi
          • Mi hanno affidato solo donne ultra 65enni in malattia terminale, mi hanno detto che non è etico fare queste pratiche su persone sane prima di avere l’approvazione della WHO.

            SONO D’ACCORDO CON TE! TE NE OCCUPERAI TU.

            Rispondi

Rispondi a Leonardo Annulla risposta